Stanley Jordan featuring Novecento Groove Machine
2
agosto 2003 Jazz na Praia d'Erva - Viana do Castelo
- Portogallo
4
agosto 2003 RITMIKA
JAZZ – Reggia di Colorno (Pr) – info:
0521-200131 - 320-0180129
5
agosto 2003 FESTIVAL
DEGLI ALBURNI – P.zza Ennio D’Aiello
- Serre (Sa) – info: 0828-974900 ore uff.
7
agosto 2003 Eddie
Lang Jazz Festival 13°ed – Castello
Pignatelli - Monteroduni (Is) – info: 0865-491586
Agosto 2002: grazie ad un incontro casuale Stanley
Jordan conosce a Milano Lino e Pino Nicolosi noti al
grande pubblico per essere due dei componenti dei Novecento.
A
mesi da quell’incontro, con un album alle
loro spalle, Stanley Jordan è riuscito in un’impresa
quasi impossibile: far tornare i Novecento, che da
tempo si erano dedicati quasi esclusivamente alla produzione
discografica, sul palco.
La
prima volta è accaduto lo scorso gennaio
alla prima edizione del Dubai Jazz Festival, negli
Emirati Arabi, la seconda non più di un mese
fa in Spagna a Cordoba, in un posto affascinante come
Los Jardines del Alcazar. E come a dire che i Novecento
non hanno più confine, la prima data del breve
tour è proprio prevista in Portogallo, per poi
tornare in Italia a Parma, Serre e Isernia.
Scopo
del tour, quello di presentare l’ultimo
lavoro a nome di Stanley Jordan Dream of Peace (etichetta
Just Groove, distr. Edel) realizzato, dopo molti anni
di silenzio discografico, con il valido supporto dei
componenti della band italiana, nella veste di produttori,
arrangiatori e di musicisti.
In
studio, infatti, durante la registrazione del disco
il gruppo dei Novecento è al completo. Oltre
a Pino e Lino infatti sono presenti anche le due lady
del gruppo Rossana (basso elettrico) e Dora (voce).
In tour invece, le recenti maternità di entrambe,
non consentono loro di affrontare il faticoso impegno
degli spostamenti a ritmi forzati e avremo la possibilità di
vederle sul palco solo durante il concerto di Parma.
Con
Jordan, la potente macchina ritmica dei Novecento
si trasforma nel motore del concerto e fa coesistere
momenti di intimità e introspezione a scoppi
di ritmo, grazie ai quali l’istrionico Stanley
Jordan può esibirsi nelle tessiture che gli
consentono di passare da acidi assoli a delicate melodie,
in un tripudio di groove, toccando jazz, rock, soul
e funky, reinterpretando sul palco brani storici della
musica di tutti i tempi. Qualcosa che solo lui con
la sua straordinaria tecnica sa fare: mischiare armonie
ed epoche, Bach, i Beatles per arrivare a Stairway
to Heaven.
Di
seguito lo stralcio di una recensione dell’album
Dream of Peace di Andrea Pedrinelli su: http://www.connessionemusica.it
1998
e 1994: Stanley Jordan mancava dal mercato dalla
prima delle due date citate (Live in New York), e
dagli
studi di registrazione addirittura dalla seconda (Bolero).
C'è voluto il profondo feeling instaurato con
i Novecento, ormai produttori e compositori rinomati
nel mondo del jazz, per convincerlo a mettere su disco
il suo percorso recente, che è stato poi missato
in maniera straordinaria ed ha portato ad un disco
di classe espressa con essenzialità musicale
(virtuosismi permettendo) e soffusa spiritualità contenutistica.
Il chitarrista americano, celebre per aver ideato uno
stile di suonare la sei corde elettrica che si avvicina
alla tecnica del suonare il pianoforte, propone negli
otto brani del disco una musica solo all'apparenza
facile e rilassante (e comunque per questo godibile
a più livelli). Ad un ascolto più approfondito
questa musica si rivela molto ricca di spunti, capace
di ridare descrizioni ed atmosfere, profonda nei suoi
contenuti simbolici: il sogno, il rapporto fra due
anime, la ricerca di serenità interiore, quella
pace evocata sin dal titolo non a caso. (…) Un
signor disco, da ascoltare e riascoltare: dopo nove
anni di assenza, che bel ritorno.
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